I sintomi dell’autismo e come riconoscerli
“Dicono che questo bambino è autistico… ma parla sempre!!!”
Questa è una delle tante affermazioni che si sentono fare sulle persone con autismo che sono lo specchio di una visione distorta sulla condizione di autismo e sulle persone con autismo.
Ci sono delle persone con autismo che parlano tantissimo ma nell’immaginario comune la persona con autismo è una persona che non parla mai e che non cerca il contatto con il mondo esterno, magari con qualche abilità di memoria o di calcolo matematico fuori dal comune.
Insomma, il perfetto stereotipo di Rainman, personaggio con autismo interpretato da Dustin Hoffman nell’omonimo film.
Questo può essere vero per una minoranza di persone con autismo che sono caratterizzate da tratti geniali e hanno capacità fuori dal comune, che gli permettono ad esempio di riprodurre fedelmente su carta la planimetria di un’intera città con il solo uso della memoria fotografica come fa Stephen Wiltshire. Ma questo è un altro discorso e richiederebbe un approfondimento a parte su come questo sia possibile.
Qui, invece, ci interessa fare chiarezza su come riconoscere i sintomi dell’autismo.
Prima, però, è necessaria una premessa.
Sfatiamo un mito: L’autismo non è una malattia
Se hai fatto attenzione, qui abbiamo parlato di “condizione” autistica e non di malattia.
Eh già, perché questo è un altro falso mito dell’autismo: credere che l’autismo sia una malattia e che, quindi, in quanto tale ci sia un tempo in cui si contrae e un tempo in cui si può guarire.
Negli anni passati (e ancora oggi), questo è stato un argomento molto dibattuto, ma una cosa è certa: l’autismo non è una malattia.
È piuttosto una sindrome, cioè una serie di sintomi che creano una condizione autistica.
In altre parole, la mente autistica analizza e processa le informazioni in modo diverso rispetto alla maggioranza delle persone cosiddette “neurotipiche”. Attenzione. Non in modo sbagliato. Semplicemente diverso.
Questi ed altri falsi miti continuano a circolare perché c’è ancora poca consapevolezza sul mondo dell’autismo.
Chi può eseguire una diagnosi di autismo?
Tra poco, scoprirai quali sono i sintomi dell’autismo secondo il manuale diagnostico, cioè il documento ufficiale in materia.
Prima, però, proprio per darti una consapevolezza maggiore, è doveroso ricordarti che la diagnosi di autismo non può essere improvvisata.
E’ necessario che venga effettuata da un professionista con tanti anni di esperienza nel campo, che sappia ben riconoscere ed individuare i sintomi dell’autismo precoci che caratterizzano tale condizione. La diagnosi può essere effettuata da uno psicologo, un neuropsichiatra infantile o neurologo, ma affinché possa essere utilizzata a fini burocratici (es. richiedere l’insegnante di sostegno o l’educatore professionale nelle scuole), è necessario che venga rilasciata da un ente pubblico.
La diagnosi può essere il primo passo verso un percorso di cambiamento comportamentale atto a migliorare la qualità della vita della persona autistica, ma non lo è necessariamente. Anche se non si è ancora in possesso di una diagnosi, ma sono osservati comportamenti da modificare, ovvero abilità da accrescere o comportamenti problema da ridurre, è possibile rivolgersi ad un professionista che, dopo aver effettuato una valutazione, potrà stilare un programma di intervento individualizzato.
I sintomi dell’autismo che ti descriviamo di seguito ti servono come indicazione di massima e per metterti nei panni di una persona con autismo e non per fare una diagnosi “fai da te”.
Per una diagnosi precisa e affidabile devi sempre avvelarti di uno specialista.
I 7 sintomi per individuare la condizione di autismo
Passiamo adesso a presentarti i sintomi dell’autismo con delle precisazioni:
- nel nuovo manuale diagnostico le categorie di sintomi vengono ridotte a due: 1. deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale (che comprende sia le difficoltà sociali che quelle di comunicazione); 2. comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive.
- Non deve esserci una condizione che possa spiegare meglio la situazione di quella persona.
- La diagnosi di “disturbo dello spettro autistico” richiede la presenza di almeno tre sintomi nella categoria dei “deficit della comunicazione sociale” e di almeno due in quella dei “comportamenti ripetitivi”.
Riassumiamo qui i 7 principali sintomi dell’autismo :
- Ridotta reciprocità socio emotiva
- Deficit nella comunicazione non verbale
- Difficoltà nello sviluppare, mantenere e comprendere le relazioni sociali
- Movimenti Stereotipati
- Routine e Transizioni
- Interessi Speciali
- Ipo o iper attivazione sensoriale o interessi sensoriali insoliti.
Sintomo 1 – Ridotta reciprocità socio emotiva
Il primo dei sintomi dell’autismo è la ridotta reciprocità socio emotiva. Le persone con autismo hanno una lingua senza dizionario sociale. Cioè sanno comunicare ma hanno difficoltà a interpretare alcuni segnali della comunicazione.
Ad esempio, una persona con autismo potrebbe parlare per ore di un argomento poco interessante, annoiando l’altra persona, perché non riesce a distinguere i segnali di scarsa attenzione del suo interlocutore.
O ancora, le persone con autismo non colgono tutti gli aspetti impliciti della comunicazione.
Ad esempio, se usi l’espressione “ho così fame che mi mangerei un bue intero”, una persona con autismo potrebbe pensare veramente che ne saresti capace perché non riesce a comprendere il significato figurato.
Le persone con autismo sono estremamente concrete e difficilmente riescono a fare un salto dal significato letterale a quello figurato.
Sintomo 2 – Deficit nella comunicazione non verbale
Il secondo dei sintomi dell’autismo è il deficit nella comunicazione non verbale. Per comunicazione non verbale ci riferiamo non a quello che diciamo ma a tutto ciò che lo accompagna:
- sguardo
- tono e modulazione della voce
- postura
- gesti
Una persona con autismo non sa interpretare o usare queste componenti della comunicazione in modo appropriato rispetto a quanto vede o enuncia.
Ad esempio, è facile che una persona con autismo in un contesto pubblico, possa parlare di aspetti intimi ad alta voce perché ha difficoltà a modulare la propria voce a seconda dei messaggi e dei contesti.
Per portarti su un piano concreto questo sintomo, ti riportiamo il caso di un nostro ragazzo che, quando racconta che i compagni di classe lo deridono e gli fanno male ogni giorno, la sua espressione del viso e il suo tono della voce non subiscono modificazioni, come se stesse parlando di un argomento a valenza emotiva neutra, come “che tempo fa fuori”.
Certamente, lui soffre della situazione di disagio ma non riesce a modulare gli aspetti non verbali della comunicazione per adeguarli alla gravità della situazione.
Sintomo 3 – difficoltà nello sviluppare, mantenere e comprendere le relazioni sociali
Come neurotipici, abbiamo un senso innato per la dimensione sociale e siamo in grado di cogliere il significato implicito in una relazione.
Ad esempio, cosa deduci da questa immagine?
Il ragazzo ha fatto qualcosa di sbagliato alla ragazza e vuole farsi perdonare regalandole dei fiori.
Quanto tempo ci hai messo per capire questa situazione? Un millesimo di secondo?
Bene. Una persona con autismo non è in grado di capirlo così velocemente. La devi portare per mano e fargli capire tutti i passaggi:
- dove sta guardando la ragazza?
- perché ha quella espressione sul viso?
Immagina quindi le conseguenze di tutto questo ritardo nel comprendere una situazione che gli altri colgono al volo:
vuol dire essere tagliati fuori da una conversazione perché quando si capisce l’implicito di quella comunicazione, nel frattempo la conversazione stessa è andata avanti.
Sintomo 4 – Movimenti Stereotipati
Il quarto dei sintomi dell’autismo sono i movimenti stereotipati. È facile vedere persone con autismo fare delle azioni ripetute nel tempo, sempre nello stesso modo, come saltellare, flapping delle mani, ripetizione di parole o frasi come una cantilena, ecc.
E questo non riguarda solo persone con autismo che hanno un ritardo mentale.
Molte volte questi movimenti sono utilizzati per scaricare la tensione e scaricare il proprio stato emotivo.
Un segnale precoce di autismo può essere il modo insolito in cui interagiscono con gli oggetti.
Ad esempio, un bambino “neurotipico”, gioca con le macchinine, muovendole per terra. Un bambino con autismo potrebbe far girare le ruote o allineare le macchine.
A questo punto è bene ribadire che il fatto che un bambino abbia dei movimenti stereotipati, in assenza di tutte le altre condizioni, non è indice di autismo.
Sintomo 5 – Routine e Transizioni
La parola d’ordine per le persone con autismo è sistematicità.
Molte persone con autismo svolgono le azioni quotidiane sempre nello stesso identico modo e guai a cambiare qualcosa!
Non riuscendo a cogliere i segnali impliciti di cui è piena la realtà, le persone con autismo hanno bisogno di ancorarsi a qualcosa di stabile, in questo caso la routine.
Quindi, un cambiamento fa perdere l’orientamento alle persone con autismo con tutte le ripercussioni emotive che questo comporta.
Ad esempio, Andrea ogni giorno alle 19.55, accendeva la televisione e doveva vedere la sigla del TG5. Se per caso si trovava fuori casa e non la vedeva, iniziava ad alterarsi e a piangere.
Quello che in apparenza poteva sembrare un capriccio, in realtà per lui era qualcosa di determinante. Qualcosa che dava ordine a un mondo che diversamente sarebbe stato caotico.
Sintomo 6 – Interessi speciali
Questa è una conversazione avvenuta realmente tra un bambino neurotipico e una persona con autismo (i nomi sono inventati).
Matteo: Ciao, come ti Chiami?
Davide: Io mi chiamo Davide.
Matteo: Hai una macchinetta per il caffè a casa?
Davide: Sì, ne ho una.
Matteo: E’ una Saeco o una De Longhi?
Davide: Eh?
Matteo: Per capirlo devi guardare il logo. Ha un logo tondo?
Davide: Cosa è un logo?
Matteo: E’ quella scritta sulla macchinetta, che può essere Saeco, Lavazza, De Longhi… Mia nonna ha una macchinetta per il caffè De Longhi. Tua nonna ha una macchinetta per il caffè?
Davide: Ciao, devo andare…
Il problema principale di Matteo non è tanto l’interesse particolare quanto l’intensità con cui propone questo suo interesse, non rendendosi conto che questo è un argomento che non è interessante per Davide.
A volte gli interessi speciali sono così invasivi che, anche quando le persone con autismo raggiungono la consapevolezza che possano inficiare la relazione, hanno difficoltà a sganciarsi dal proprio interesse per poter proporre invece degli argomenti che siano più interessanti per l’altra persona.
Quelli che per loro sono interessi, a noi appaiono come ossessioni perché sono talmente specifici e concentrati su un argomento da non vedere altro.
Questo, però, a volte ha dei riscontri positivi, perché concentrarsi su una determinata area, permette alle persone con autismo di essere eccellenti in alcuni ambiti.
Ad esempio, è famosa la storia di Temple Grandin, donna con autismo, che aveva un interesse speciale per le gabbie degli uccelli che, incanalato nella giusta direzione grazie all’aiuto dei suoi genitori e insegnanti, le ha permesso di diventare una delle migliori progettiste al mondo di impianti di macellazione per animali.
Sì. Può sembrare una cosa macabra ma devi sapere che i suoi impianti, oltre ad avere un livello di efficienza elevato, permettono agli animali di trascorrere più tranquillamente gli ultimi istanti di vita.
Sintomo 7 – Ipo o iper attivazione sensoriale o interessi sensoriali insoliti
L’ultimo dei sintomi dell’autismo è la ipo o iper attivazione sensoriale o interessi sensoriali insoliti. Le persone con autismo hanno una percezione sensoriale diversa (molto diversa) rispetto alla nostra.
Pensi che sia facile anche solo riconoscere una voce familiare con questo sovraccarico sensoriale?
Probabilmente, sarà meglio creare un ambiente dove i sensi di una persona con autismo non siano sottoposti a tutte le sollecitazioni di rumori, luci forti, odori pungenti, ecc.
Non solo possono percepire alla stessa intensità dei rumori, come si vede nel video. Le persone con autismo possono percepire cose che sfuggono ai nostri sensi.
Ad esempio, Carmela (nome di fantasia) non tocca il metallo perché dice di sentire l’odore del metallo a distanza di tempo sulla sua mano e questa cosa la infastidisce.
Questa iper sensibilità ti spiega ad esempio perché molte persone con autismo evitano il contatto fisico. Probabilmente la sensazione di due corpi a contatto, è troppo fastidiosa per loro.
Di seguito trovi riassunti i principali sintomi dell’autismo
Principali sintomi autismo |
Ridotta reciprocità socio emotiva |
Deficit nella comunicazione non verbale |
Difficoltà nello sviluppare, mantenere e comprendere le relazioni sociali |
Movimenti Stereotipati |
Routine e Transizioni |
Interessi Speciali |
Ipo o iper attivazione sensoriale o interessi sensoriali insoliti |
Autismo: obiettivo consapevolezza
Questo articolo non ha l’ambizione di essere esaustivo – non basterebbe un sito intero per descrivere i sintomi dell’autismo.
Vuole invece fornire un quadro generale e invitarti ad essere più curioso e approfondire la conoscenza dell’autismo e di come vede il mondo una persona con autismo.
Solo se ti eserciti a guardare con i loro occhi, potrai raggiungere quel livello di consapevolezza che, ad esempio, ti fa vedere quello che in apparenza sembra un capriccio, come un disagio che vive la persona con autismo.