Cos’è l’autismo: 3 esempi presi dalla vita reale
Quando ci chiediamo cos’è l’autismo cerchiamo spesso di dare una definizione generale, per fare chiarezza. Il rischio che corriamo, però, è di non far trasparire una caratteristica fondamentale dell’autismo, ovvero la molteplicità delle modalità attraverso cui si esprime.
Per questo, per spiegare cos’è l’autismo, abbiamo scelto di concentrarci su 3 esempi presi dalla vita reale che indicano il manifestarsi di alcuni comportamenti legati all’autismo, raccolti dall’esperienza diretta dei nostri esperti.
1. Interrompere un compito con un comportamento problema
Una dei nostri esperti ha raccontato che, a seguito di un’istruzione o di un lavoro proposto, un bambino si lanciava sul pavimento, stendendosi supino e irrigidendosi, rendendo difficile sollevarlo e provocando, inevitabilmente, un ritardo nello svolgimento del compito.
Questo tipo di gesti rientrano in quelli che vengono definiti comportamenti problema. Possono essere confusi per capricci, perché la reazione del bambino sembra immotivata ed esagerata, ma dobbiamo ricordare che le persone con autismo, soprattutto in età infantile, vivono una forte carenza comunicativa. Questo vuol dire che per un bambino con autismo che non è in grado di effettuare richieste, talvolta né a parole né con segni o con altre strategie efficaci, una reazione fisica è l’unico modo per comunicare di voler interrompere un compito. Questo può avvenire perché il compito è troppo difficile rispetto alle abilità del bambino, perché non vengono forniti gli aiuti necessari alla sua esecuzione o per un qualsiasi altro motivo.
Talvolta i comportamenti problema sono emessi per ottenere una pausa, la merenda o il gioco preferito. Sta all’esperto osservare e analizzare questi comportamenti, notarne la frequenza con la quale vengono emessi, comprendere quali sono gli eventi che accadono subito prima e subito dopo il momento in cui occorrono e le motivazioni alla base, per insegnare al bambino modalità di richiesta e comportamenti alternativi.
Invece di piangere e buttarsi per terra, ad esempio, il bambino potrà comunicare di voler terminare il compito indicare la sua volontà verbalmente, con dei segni o delle carte con significati stabiliti insieme allo specialista.
2. Non saper interpretare i sentimenti degli altri per deficit socio-comunicativo
Un altro comportamento attraverso cui vediamo manifestarsi cos’è l’autismo è la difficoltà nell’interpretare i sentimenti degli altri e di rispondere di conseguenza.
Quello che può capitare, ad esempio, è che un bambino inviti a casa degli amici per giocare, ma che poi non li coinvolga nel gioco o che parli lungamente dei suoi interessi senza lasciare spazio agli altri. Il bambino si mostra capace di approcciare gli altri, chiedendo loro di giocare con lui, ma ha difficoltà a coltivare la relazione.
Questo non è causato da timidezza o egocentrismo, ma da un deficit socio-comunicativo, che non permette al bambino con autismo di cogliere tutte le sfumature delle situazioni sociali. le espressioni del viso, la postura del corpo, il tono della voce di un’altra persona sono determinanti nell’esprimere l’interesse o il disinteresse verso quanto afferma l’interlocutore. Chi non è in grado di decodificare correttamente questi segnali e di cambiare il proprio comportamento in relazione agli stessi, può fallire nella costruzione delle relazioni sociali.
Per questo stesso motivo, la persona con autismo potrebbe non rendersi conto che quello che dice è offensivo per chi ha di fronte. Per esempio, di fronte a un amico di famiglia, potrebbe commentare ad alta voce che questi sia grasso. È importante comprendere che questa dichiarazione non va punita come una mancanza di rispetto o un dispetto, ma va compresa. Dove possibile, lo specialista può supportare la persona con autismo a valutare gli effetti del proprio comportamento, ad individuare segnali emotivi negli altri, a rendere esplicite le regole sociali e a rispondere in modo più efficace alle situazioni sociali.
3. Ripetere un’azione come comportamento stereotipato
Le persone con autismo hanno spesso dei comportamenti ripetitivi. Fanno parte di questi comportamenti i movimenti con le fami nell’aria (flapping), la ripetizione delle parole (ecolalia), saltellare e dondolarsi.
Tra le storie ricordate dai nostri esperti c’è quella di una bambina che prima di entrare in casa doveva battere il piede sinistro 3 volte sempre nello stesso modo, come una sorta di danza rituale. In altri casi il comportamento ripetitivo è più complesso e risponde a una sorta di regola che la persona con autismo ha generato. Ad esempio, un altro bambino portava i pantaloncini corti fino al 21 settembre basandosi rigidamente sulla nozione che l’estate dura fino al 21 settembre e che quindi fino a quel giorno ci si deve vestire con abiti leggeri, sebbene faccia più freddo o piova. In questi casi l’esperto può aiutare il bambino a modificare l’abitudine basata su una regola rigida, che non prende in considerazione tutte e variabili ambientali. Lo sforzo dell’esperto in questi casi è quello di insegnare la flessibilità, cioè che il comportamento di qualsiasi persona può variare se cambiano le circostanze ambientali.
Come avrete capito, non è possibile elencare tutti i comportamenti che indicano cos’è l’autismo perché ogni persona con autismo ha delle proprie modalità di espressione. Lo specialista può aiutare la persona con autismo a sviluppare le proprie capacità socio-comunicative e percorsi di azione più flessibili, in modo da rispondere in modo più efficace nelle situazioni sociali e adattare il proprio comportamento alla variazione delle circostanze ambientali.
Ho un esempio dettato da un genitore, che apre il mondo di capire autismo, questo ragazzo in una stanza , è giorno ma c’è una penombra, noi avremmo acceso la lampadina dicendo. ACCENDI LA LUCE, il ragazzino invece disse SPEGNI IL BUIO!
Salve. Sono una operatrice e sono 3 mesi che assisto una ragazza autistica. Ha 20 anni. Uscire con lei è un vero stress perche vuole raccogliere tutto ciò che trova a terra. È una abitudine che ha da molto tempo. Vorrei un suggerimento da voi, se possibile, su come comportarmi a riguardo. Lo stesso comportamento ce l’ha anche con i genitori. Grazie. Laura Mercedes
Per cambiare questa abitudine bisogna comprenderne l’origine. Quindi per definire l’intervento adatto è necessario individuare la funzione alla base del comportamento problema, attraverso un’attenta analisi. Il nostro consiglio in questo caso non può, quindi, che limitarsi a invitarvi a valutare la situazione con un analista del comportamento certificato.
Salve una domanda mio figlio ha tre anni e ha problema verbale ma ę risolvibile?
Ciao Rosanna, il nostro consiglio è di provare con tuo figlio la scienza ABA. L’ABA si occupa di migliorare la qualità di vita delle persone con autismo andando a insegnare abilità funzionali e il linguaggio e la comunicazione sono una delle aree di suo interesse. Attraverso l’ABA gli specialisti vanno a individuare delle strategie che permettano al bambino di comunicare vocalmente o verbalmente.
Buongiorno
Il figlio di una coppia di amici è un ragazzo di 18 anni. Sta completando il liceo scientifico tra alti e bassi. Ragazzo molto interessato alla filosofia e all’attualità. D’altra parte con pochissime amicizie e con grandi difficoltà relazionali. È molto concentrato su sé stesso e si esprime dando giudizi che lui stesso asserisce siano frutto della sua estrema schiettezza. È in carico da uno psicologo da diversi anni. Mai è stata fatta una diagnosi di autismo. Vorrei essere d’aiuto
Buongiorno Silvia, con estrema delicatezza, in un momento di tranquillità e se sei in una confidenza tale con questa coppia da amici da evitare che venga percepita come un’intromissione eccessiva, potresti chiedere ai genitori se hanno mai avuto questo dubbio. Il fatto che sia seguito da uno psicologo fa comunque capire che i suoi genitori sono molto attenti al suo sviluppo e il professionista sicuramente, conoscendo il ragazzo più approfonditamente, avrà avuto modo di vagliare ogni eventualità. Le informazioni che presenti non bastano a identificare un disturbo dello spettro autistico, come potrai immaginare. Sono comportamenti che un ragazzo può adottare anche per altri vari motivi. Sicuramente è bello che tu ti senta così vicina alla famiglia, quindi continua a coltivare questa vicinanza emotiva, che sicuramente può essere utile per i tuoi amici e per il ragazzo. Se vuoi conoscere meglio l’autismo ti consigliamo un libro: “Siate diversi. Storie di una vita con l’Asperger” di John E. Robison.