5 film sull’autismo tratti da storie vere
Realizzare un film sull’autismo non è semplice, prima di tutto perché i disturbi dello spettro autistico hanno diverse forme e non è possibile rappresentarle tutte insieme e poi perché l’autismo è fatto di una serie di sensazioni che è difficile trasmettere fedelmente sul grande schermo.
Sono soprattutto i film sull’autismo ispirati da storie vere, quindi, a rivelarsi preziosi per diffondere e stimolare la comprensione di questa condizione.
Vogliamo presentarvi cinque film che sono riusciti a trattare alcuni aspetti importanti dell’autismo raccontando vite reali.
Rain Man: la ricchezza dell’incontro tra fratelli
Quando si parla di film sull’autismo la mente corre subito a Rain Man, la storia di due fratelli, uno dei quali autistico, che, dopo la morte del padre, si ritrovano a vivere insieme.
Il celebre personaggio autistico interpretato da Dustin Hoffman, era ispirato a Kim Peek, un ragazzo che, oltre a strabiliare per la sua incredibile memoria riguardo i risultati sportivi, come Raymond nel film, era stato classificato come “genio”, in base ai risultati dei test di intelligenza, ma che mostrava difficoltà nel relazionarsi con gli altri e nello svolgere azioni giornaliere, come vestirsi e pettinarsi.
Nel film, Charlie, il fratello neurotipico, inizialmente mosso solo da interessi economici, nel corso della storia impara a conoscere le potenzialità di Raymond e a non viverlo più come inopportuno, legandosi a lui e riconoscendo la ricchezza del loro scambio emotivo.
Miracle Run: i progressi di due ragazzi autistici e la forza di una madre
In italiano il titolo del film è stato tradotto in Due vite segnate, calcando sul tono drammatico della vicenda, ma, di fatto, questa è una storia positiva che racconta l’evoluzione di due gemelli autistici, Philip e Steven, accompagnati dalla loro coraggiosa madre Corrine Morgan-Thomas, fondatrice della Miracle Run Foundation, associazione per la ricerca sull’autismo.
Il quadro iniziale del film ci mostra la famiglia affrontare le fondamentali difficoltà dell’autismo: l’allontanamento delle persone care e l’impreparazione della scuola nel rispondere a esigenze specifiche.
Dalla diagnosi, quando a 7 anni Philip si esprimeva per lo più attraverso la ripetizione di frasi (ecolalia) e Steven era completamente non verbale, assistiamo al raggiungimento di progressi, attraverso l’aiuto di specialisti e terapisti esperti.
La corsa miracolosa che ha dato il titolo alla fondazione e al film si riferisce alla prima maratona scolastica vinta da Steven, mentre suo fratello Philip si apprestava ad entrare in una prestigiosa scuola grazie al suo talento musicale: una storia che regala speranza e fiducia nella terapia.
Temple Grandin: da una particolare percezione al genio
Temple Grandin ora è una psicologa di fama internazionale, ma quando aveva 4 anni non parlava. La diagnosi di autismo per lei è arrivata a 2 anni.
Il film Temple Grandin: una donna straordinaria racconta il modo in cui il suo particolare modo di percepire il mondo è diventato lo strumento che l’ha resa capace di comprendere le esigenze degli animali e di rivoluzionare l’industria del bestiame.
Dopo aver osservato che le mucche si calmavano quando venivano “abbracciate” dalla gabbia contenitiva durante la visita dal veterinario, Temple all’età di 18 anni ha realizzato quella che è stata definita la macchina degli abbracci, un meccanismo, testato su sé stessa, che stringeva la persona, simulando un abbraccio umano.
La macchina, nata con l’obiettivo di aiutarla ad affrontare le violente crisi momentanee che possono colpire alcune persone con autismo, le permetteva di contenere i gesti del corpo e di avvertire sensazioni positive, evitando il contatto umano, che invece su di lei, come su altre persone con autismo, genera disturbo, a causa del sovraccarico sensoriale.
La pellicola mostra anche tutte le difficoltà che Temple Grandin ha dovuto affrontare per affermare la sua identità e per portare avanti i suoi studi. Ogni sforzo è stato, però, ripagato dalla stima di cui ora la dottoressa Grandin gode, non solo per le sue conquiste scientifiche ma soprattutto per il suo spessore umano, racchiuso nella sua indimenticabile affermazione “Sono diversa, ma non sono inferiore”.
Life, Animated: trovare un proprio modo di comunicare e raggiungere l’autonomia
Questo film documentario sull’autismo racconta la straordinaria evoluzione di Owen Suskind, un ragazzo autistico che a 3 anni si è chiuso in un silenzio isolante, ritrovando sorprendentemente la parola qualche anno dopo ripetendo i dialoghi tratti dai cartoni animati Disney.
I suoi genitori hanno cominciato a notare che le parole citate da Owen avevano un particolare significato per lui: attraverso queste riusciva a raccontare le sue sensazioni.
Nel documentario Life, Animated, Owen e la sua famiglia mostrano come questa svolta l’ha portato, nel tempo, ad abbattere il muro di incomunicabilità che la forma di autismo non verbale vissuta nell’infanzia gli aveva imposto.
Al termine del film salutiamo un Owen diplomato, fidanzato e organizzatore di momenti di incontro con i suoi amici, mentre si proietta verso una vita indipendente, frutto di grande lavoro da parte sua, della sua famiglia e dei suoi terapisti.
Crazy in love: la complessità delle relazioni
Crazy in love ha portato al cinema la vera storia d’amore di Jerry e Mary Newport, due persone con sindrome di Asperger, autori del libro Mozart and the Whale: An Asperger’s Love Tale.
Questo film sull’autismo mostra la difficile costruzione di una relazione tra persone autistiche.
Tra difficoltà nell’esprimere, nell’interpretare e nel gestire le emozioni proprie e quelle del partner, i protagonisti ci dimostrano quanto sia complesso imparare a conoscersi e superare le fasi di conflitto tipiche della vita di coppia.
Jerry e Mary hanno il merito di aver affrontato un aspetto purtroppo scarsamente trattato, ovvero quello delle relazioni romantiche e sessuali delle persone con autismo, dimostrando che, anche tra le tante difficoltà, sono esperienze che non devono essere considerate impossibili per le persone con autismo.
Conoscete altri film interessanti che raccontano l’autismo? Fatecelo sapere nei commenti!
“THE BLACK BALLOON” film australiano che in Italia ho visto solo su YouTube in lingua originale sottotitolata.
Grazie Pippo!
Il Faro delle orche e la serie tv atipical. Netflix.
Pulce non c’è, a quanto pare l’unico italiano, a parte quello uscito recentemente con Luca Argentero
Redha, tratta l’autismo nella maniera più cruda veritiera e toccante.